Conto i peli delle tue sopracciglia
le volte che il tuo petto sale e scende
i ticchettii del tuo orologio biologico
che scorrono fino alla punta delle dita.
Conto le linee sulla tua mano sinistra
stringendola nella mia,
i lassi di tempo lasciati nel comò
che trovo e tiro fuori per tenermeli in tasca
continuando a contare
le maniere in cui mi fai sorridere
i segreti che condividiamo
il numero dei movimenti
quando dormi,
il tuo respiro calmo
a portata d’epidermide:
e quel che è più importante,
è che nessuno può portarmi via
tutti questi numeri.
La nostra amicizia è una falena
La nostra amicizia è una falena
incastrata in un paio di forbici.
Troppo vicini potremmo ucciderla
troppo lontani cesserebbe d’essere
per vicinanza non pervenuta.
La nostra amicizia è una creatura
tragicamente bella
e fragile.
Non sono tuo
Non sono tuo.
Non sono in offerta speciale
non allungarti verso me.
Non cercare di possedermi
a mo’ di proprietà immobiliare.
Possiedimi come spazio condiviso.
In quanto non-oggetto,
sfido chiunque a rubarmi.
Metti da parte l’accumulazione
di capitale affettivo:
non appartengo.
Né fedi né fogli né promesse,
tocca bacia abbraccia fammi tuo.
Ma tuo non sono, e nemmeno d’altri
perciò conservo in me una melodia
dagli spartiti fatti per audiofili
di atri e di ventricoli
per non morire accoppato
per non morire accoppiato.
Non voglio possederti
non sono tuo.
Letture
Come libri invecchiati in biblioteca
dalle pagine ingiallite con rilegatura debole
immobili sullo scaffale
attendiamo di finire
in buone mani
e farci divorare dai topi
incapaci di leggerci
a vicenda.
Dio sarebbe morto (se fosse nato)
Cosa è bene cosa è male, questo conosco di dio;
vita misteri e lutto, questo insegnano di dio.
Eppure in un belvedere da dita in gola
non ci vuole fede, ma fegato
e questo è ciò che so meglio di dio.