Schermi

Lo schermo è il trapasso onirico.
Il conflitto di pace. Il dolore ammortizzato.
L’elmetto e il kalashnikov dei neutrali.
La solitudine e i mille amici virtuali.
La falsità.  Il numero dei follower.
Lo spettacolo dell’angoscia. Lo zuccherino.
Lo schermo ci avvicina ma non ci sopportiamo.
Gli attriti non finiscono. Guerra di commenti.
Esibizionisti che criticano esibizionisti per mezzo dell’esibizionismo.
Il trademark della noia. Zapping inutile.
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Cuore di cyborg

Quando ti avvicini a me
non aspettarti che ti tenga fra le mani
come tengo una rosa scappata dal vivaio,
un piccolo robot arrugginito e triste
o una rabbia alimentata a malelingue,
nel petto fra cavi e sangue.
Però so resistere, rapida d’acido,
erompo anch’io dalla tirannia degli argini;
posso allungarmi a ripescarti,
se il tuo vagone, innamorato di carbone,
è deragliato nelle tue voragini.
Non sarò una stanza isolata dal mondo,
ma forse un cerotto sì.