Non mi piacciono i cambiamenti
non mi sono mai piaciuti
Cambiare è terribile
mi toglie il fiato, mi tremano le gambe
se cambiano i piani all’improvviso
se cambia il cibo sul piatto
se cambiano i conoscenti
se cambia il posto delle chiavi
poi ogni cambiamento è uno sconosciuto
non ha nemmeno le caramelle
arriva all’improvviso
e ti mette una mano sul collo
gli abbracci finiscono
le stanze si abbandonano
le nuvole si spostano
le macchie si smacchiano
neanche i calzini sono permanenti
pure i calzini si cambiano.
La certezza esce fuori di casa
un messaggio per avvisarti non lo manda mai
(e voi vi lamentate degli adolescenti)
la paura però la dimentica sul tavolo
mi lascia chiuso dentro
e mi lascia solo
e mi lascia solo, in piedi,
come gli ospiti male accolti
come me che se gli altri non si siedono
non mi siedo neanch’io,
con il fazzoletto bianco in mano
quello dell’addio
Vorrei che niente cambiasse mai
che ciò che funziona continui a funzionare
ma ciò che funziona prima o poi si rompe
e quando si rompe, è chiaro,
si deve cambiare
Ciò che mi rimane, in paradosso,
è la certezza che devo cambiare
E così preferisco i cambiamenti piccoli piccoli
l’affetto che non so reciprocare
le idee che si insinuano sulla punta della lingua
entrare di soppiatto sul tetto del mondo
correre solo, accendere il fuoco, prendere il volo