Cambiamenti
Non mi piacciono i cambiamenti
non mi sono mai piaciuti
Cambiare è terribile
mi toglie il fiato, mi tremano le gambe
se cambiano i piani all’improvviso
se cambia il cibo sul piatto
se cambiano i conoscenti
se cambia il posto delle chiavi
poi ogni cambiamento è uno sconosciuto
non ha nemmeno le caramelle
arriva all’improvviso
e ti mette una mano sul collo
gli abbracci finiscono
le stanze si abbandonano
le nuvole si spostano
le macchie si smacchiano
neanche i calzini sono permanenti
pure i calzini si cambiano.
La certezza esce fuori di casa
un messaggio per avvisarti non lo manda mai
(e voi vi lamentate degli adolescenti)
la paura però la dimentica sul tavolo
mi lascia chiuso dentro
e mi lascia solo
e mi lascia solo, in piedi,
come gli ospiti male accolti
come me che se gli altri non si siedono
non mi siedo neanch’io,
con il fazzoletto bianco in mano
quello dell’addio
Vorrei che niente cambiasse mai
che ciò che funziona continui a funzionare
ma ciò che funziona prima o poi si rompe
e quando si rompe, è chiaro,
si deve cambiare
Ciò che mi rimane, in paradosso,
è la certezza che devo cambiare
E così preferisco i cambiamenti piccoli piccoli
l’affetto che non so reciprocare
le idee che si insinuano sulla punta della lingua
entrare di soppiatto sul tetto del mondo
correre solo, accendere il fuoco, prendere il volo
Come riparare un cuore
Un cuore che non funziona è un gran casino
non è facile da aggiustare.
E se si spezza c’è di peggio
non sai mai da che tecnico portarlo.
Ci sono cuori di cristallo
cuori di catrame
quasi raramente puri,
quasi raramente illesi
Un cuore si ripara in vari modi
uno dei quali prevede
qualche ora di anestesia –
che comunque non ci risparmia
di attendere sull’uscio
case che non accolgono,
amici che non arrivano,
penne perse sul comò
di qualcun altro.
Bussiamo ansiosi, perciò,
sulla soglia del dolore
Un cuore ha bisogno
di potassio e sorrisi sinceri.
Pure di buonsenso se ci tieni,
un vezzo post-operatorio
per chi si dimette prima
Blues per un fisico teorico
Papà aveva un’astronave bianca e rumorosa
modello volkswagen golf
lui pilota e io comandante
una volta al mese
prendevamo l’autostrada per il cosmo
per atterrare dopo cento chilometri circa
Base, base, mi sentite?
sono sceso dalla navicella.
Nel farlo ho flirtato con la gravità
(che è un modo carino per dire
che sono inciampato).
Questo mondo è così verde
ho una farfalla sul naso
e le formiche superstiti del mio passo
mi fanno alpinismo sulle scarpe.
Ci sono animali con le mie stesse proporzioni
che gesticolano agli oggetti, mentono
e fanno altre cose che non capisco.
Il pilota dice che sono discorsi da adulti.
Base, siete ancora lì?
In punta di piedi su un sentiero di pini, o sdraiati sui sedili
sono luoghi per bimbi, amanti, scienziati e poeti
ammesso che ci sia differenza
tra me e la luna in corsa o da fermo
c’è sempre la stessa distanza
e vedo che incede il cielo che avanza
e poi torno a terra a passo di danza
di nuovo di corsa a cambiarsi ad avvolgersi nelle lenzuola
che il giorno dopo è l’ennesimo giorno di scuola.
Houston, nessun problema.
Ero e sono un animale strano.
Elenco, ordino, catalogo gingilli, persone e pensieri,
fisso lampade, centravanti e violini,
i fiori, i disastri, i mulinelli nei lavandini.
Il mio migliore amico è il temporale
quando bussa apro le persiane
qualcuno urla che entra l’acqua
e io rispondo: beh, l’eleganza ha un prezzo
(ma l’eleganza non asciuga i pavimenti).
Ho smesso con ogni parrocchia,
la domenica sto a messa in discussione.
Vivo ancora su un altro pianeta
sui gradini di una scala armonica
note di amore e matematica
in una melodia al di là del visibile
dove gli errori si chiamano dati
dove gli incidenti si chiamano scoperte.
Sono figlio dell’atomo e l’universo è in costante espansione.
Come la tenerezza.
Non voglio uccidere un fiore
Vorrei regalarti un fiore,
ma non sono del tutto convinto.
Non voglio uccidere un fiore.
Dovrei strapparlo alla terra
e come un killer da serie tv
avrò le mani insanguinate
avrò le scarpe piene di fango
o come un mandante qualunque
avrò solo la responsabilità,
ma senza troppi rimorsi
E quello cosa può fare
E quello cosa può fare, se non appassire
sorridente in un giorno azzurro
quando calchi il marciapiedi
nel secondo in cui stai per uscire
Ma me lo farò andare bene,
in amore muore sempre qualcuno.
Per una volta, potrebbe essere qualcosa.