Settecentocinquantatré

Questa città
mi spezza l’osso del collo
sulle banchine della metropolitana
mi gentrifica la mente –
ad ogni porta sbattuta
la incontro con la sua brutta cera
che ogni fottuta estate si scioglie
rivelando una faccia da zombie

il suo affetto è una zona a traffico limitato
che detesto ma respiro a pieni polmoni –
ricoperti di polveri sottili
saturi di indifferenza turisti cartacce
di merda di sindaco sui marciapiedi
di case circondariali e lager
di fascisti in curva sud
e tutto il resto che nessuno rivendica.
Niente di nuovo sul raccordo anulare.

Nun fa’ la stupida stasera
vedi piuttosto di fare la stronza,
fammi inghiottire da qualche buca
fammi arrivare al centro della terra
rifilami una periferia affilata
dritta alla schiena
per non pensarci su
non sopportarti più.