Non so scrivere poesie d’amore

Non so scrivere poesie d’amore.
Come si suppone che io ne sia in grado?
Mi chiedo per chi mi abbiate preso.
Chi sono io, Cupido?

Non ce li ho i versi riccioluti e l’acqua di colonia.
Non intingo la penna nell’arcobaleno per nessuno.
Non suono il flauto al galoppo vestito da principe azzurro.
Non ho denaro per cioccolatini. Non sei tutta la mia vita.
Non ho un cuore monoposto. Non pensarci nemmeno.

Il punto è che la quiete in carne ed ossa si cancella con un bacio,
ma è gesto da cretini baciare un foglio bianco.
Ne deduco che sono un cretino.
Perché, capiamoci, posso vivere senza di te,
ma non intendo farlo.

Stammi a sentire.
Posso sorprenderti una volta al giorno.
Posso parlarti con disturbante candore.
Posso sciogliere l’iceberg nelle mie pupille.
Posso offrirti tutti quei momenti
che non dedico alla sopravvivenza.
Posso sostenerti, se mi reggo in piedi.
Posso regalarti graffi, carezze,
la mia psiche irruente e difettosa.
Prendere o lasciare.

Comunque, ti amo tanto.
Come vedi me la cavo
coi giri di parole.

Anelli

Relazione seria e normalizzata cercasi
solo maschili italiani e col portafogli gonfio
che mi portino in braccio, per sempre:
esattamente come un ergastolo.
Colonizzazione e imperialismo gay
si può, in fondo baby, you’re born this way
ma scegliamo bene i colori delle divise.
Diventiamo militari, combattiamo per la patria
otteniamo pure le briciole di questo pasto a base di merda
fatemi perquisire da un poliziotto e non da una poliziotta,
chi mi pesterà per ammazzarmi, non per farmi godere
ma ti dico che per me le mimetiche di qualsiasi provenienza
non fanno pendant con la bandiera arcobaleno,
e poi nel mondo che mi porto nel culo
non c’è traccia di sorveglianza.
Ed è per questo che quando mi chiedono
se sono uomo o donna, rispondo: frocio.
Non ho un cazzo fra le gambe: sono frocio.
Amo una donna e amo un uomo,
e chi non è donna e non è uomo: contemporaneamente,
sono bisessuale e poliamoroso: sono frocio.
Un banchiere che scopa con un capo di stato è gay:
un pompino sulle barricate è frocio.
Capitalismo sostantivo maschile
voce verbale del verbo schiavizzare,
è un uomo bianco come me
celebrate questo matrimonio omosessuale:
fiori d’arancio, lo spread che sale
dietro l’altare il sogno e un conto mai in rosso:
c’è solo un dio palestinese ma biondo
e vi ama se consumate:
la prima notte nel vostro letto,
e tutte le altre in un centro commerciale.
Abbiate fedi.

Non sono tuo

Non sono tuo.
Non sono in offerta speciale
non allungarti verso me.
Non cercare di possedermi
a mo’ di proprietà immobiliare.
Possiedimi come spazio condiviso.
In quanto non-oggetto,
sfido chiunque a rubarmi.
Metti da parte l’accumulazione
di capitale affettivo:
non appartengo.
Né fedi né fogli né promesse,
tocca bacia abbraccia fammi tuo.
Ma tuo non sono, e nemmeno d’altri
perciò conservo in me una melodia
dagli spartiti fatti per audiofili
di atri e di ventricoli
per non morire accoppato
per non morire accoppiato.
Non voglio possederti
non sono tuo.