Ho un’ansia sottopelle
che si rinnova più veloce
del suo contenitore: mi ispessisco,
fioccano placche di me.
Per pessima abitudine
gratto fino alla carne viva
e tiro un sospiro di sollievo
quando noto che quel sangue
che mi bolliva nelle vene
per inquieto vivere
non è ancora evaporato.
Tic tic tic
Tic tic tic tic
questo rubinetto che perde
l’acqua che spreca, per la miseria
che nervoso
ma perché non provi a ripararlo
secondo me ti preoccupi troppo
dovresti pensarci di meno
vedrai che non gocciola più
non ne sono capace, l’idraulico costa
e anche se non ci pensassi affatto
e ogni lavandino fosse perfetto
questo continuerebbe
a non funzionare
sentirò il gocciolio tic tic tic
e il suo eco a distanze chilometriche
quelle gocce mi tormentano
e io non dormo non gioco non sorrido più
se non in quelle poche occasioni
in cui lo stereo sveglia il vicinato
e copre il rumore, dannatissimo rumore
ma il più delle volte capita
che io sopporti
e che per esasperazione
goccioli anch’io.